PAOLO PETRICIG
Potres!
6 maggio 1976 > 6 maggio 2006

20x18,5 cm
48 pagine
testo bilingue italiano/sloveno
tiratura: 500 copie
2006

Nei giorni seguenti il terremoto del 1976 Paolo Petricig visitò i paesi delle Valli del Natisone, del Torre e della Val Resia, fotografando le demolizioni, il recupero delle poche cose rimaste intatte, lo sgomento di fronte al disastro, i primi dibattiti legati alle decisioni sui modi e i luoghi dove ricostruire i paesi terremotati.
Se la struttura degli abitati, le forme del costruire, la tipologia degli edifici erano frutto e testimonianza di una civiltà contadina vecchia di secoli, in qualche modo ancora conservata e vissuta, la distruzione portata dal terremoto ne cancellava d'un colpo le ragioni e le tracce visibili.
Le immagini di quei giorni raccolte da Paolo Petricig costituiscono uno dei documenti più completi, organici ed esaustivi sulle conseguenze di quella tragedia nella comunità slovena della provincia di Udine.
Fotografie scattate senza un esplicito interesse di carattere formale, drammatiche nella loro immediatezza, realizzate con piglio da fotoreporter (a cui non è comunque estraneo un taglio "neorealista") con l'intento di documentare compiutamente gli effetti della catastrofe. In esse sono costantemente presenti – al lavoro tra le macerie, nei ripari di fortuna, nei campi scuola – bambini, donne e uomini, in modo da restituire in chiave umanistica la misura del disastro e allo stesso tempo testimoniando l'approccio di Paolo Petricig, comune a tutte le attività condotte durante la sua vita: la profonda conoscenza e attenzione verso le persone, l'interesse per le istanze sociali e culturali della popolazione della Slavia, la capacità di convogliare le proprie conoscenze in progetti legati al territorio e ai suoi abitanti, tesi alla crescita e al miglioramento delle condizioni dell'intera comunità.

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