Fotonicchie #9
POLAROID PUST

un'idea di / ideja / idea:
Alvaro Petricig, Dora Ciccone
a cura di / uredil / edited by:
Centro studi / Študijski center Nediža
operatrici alle Polaroid / snemalke na Polaroidih / Polaroid photographers:
Lisa Alaska Cencig, Elisa Coren,
Anita Cromaz
traduzione in sloveno / prevod v slovenščini / translation into Slovene: Peter Crisetig
traduzione in inglese / prevod v angleščini / translation into English: Aljaž Škrlep

15x18
108 pagine / strani / pages
300 copie / izvodov / copies

in collaborazione con / sodelovanje /
in collaboration with:
ISK Inštitut za slovensko kulturo
Istituto per la cultura slovena
2024

Il libretto, ultimo nato della collana fotonicchie, raccoglie i risultati fotografici di un'operazione di “arte partecipata” ispirata, in forma di modesta emulazione, ad un illustre precedente: l’Esposizione in tempo reale n. 4 realizzata da Franco Vaccari nel 1972 alla XXXVI Biennale di Venezia. Vaccari utilizzò una cabina per fototessere Photomatic come strumento per coinvolgere il pubblico ed invitarlo a “lasciare una traccia del proprio passaggio”, attaccando la strip di “autoritratti” eseguiti dalla macchina sulle pareti sgombre della sala. In questo modo, la “mostra” andava compiendosi, con l'intervento diretto del pubblico, mano a mano che i visitatori vi contribuivano, culminando nella sua completezza al momento della chiusura.
In occasione del carnevale 2024, quando a San Pietro, come ogni anno, si rinnova la sfilata dei gruppi mascherati “ufficiali”, cioè quelli sanciti dalla Tradizione con la T maiuscola, abbiamo attrezzato uno spazio, la Beneška galerija di San Pietro al Natisone, invitando le persone che lo desideravano a farsi ritrarre con la Polaroid. La nostra idea era che, per l'estrema semplificazione delle sue funzioni meccaniche, essa potesse approssimarsi all'impersonalità della cabina Photomatic. Le istantanee polaroid scattate dalle operatrici incaricate venivano poi attaccate con il nastro adesivo alle pareti vuote della galleria.
Dando spazio e attenzione al mascheramento spontaneo abbiamo anche – anzi, soprattutto – voluto fare un tentativo per contrastare la sempre più evidente istituzionalizzazione della cosiddetta tradizione, ingabbiata in un canone stabilito e sfruttata come richiamo turistico, a discapito della libertà creativa di ciascuno.

EDIZIONI MOSTRE DOC AP