BAMBINI, SOLDATI, TRENI
1910-1925
La Zia Maria racconta

a cura del
Centro studi Nediža
in collaborazione con
ISK - Istituto per la cultura slovena
nota introduttiva di
Giovanni Specogna
traduzioni:
Živa Gruden, Jadranka Križman

15x20,5 cm
80 pagine
testo bilingue italiano/sloveno
tiratura: 500 copie
2016
 

L’opportunità di pubblicare il volumetto Bambini, Soldati, Treni – 1910-1925 La zia Maria racconta, in occasione del centenario della Prima guerra mondiale, nasce da un incontro, fortunato quanto imprevisto. Nell’estate del 2014, Giovanni Specogna, allora collaboratore del Comune di Pulfero e appassionato di storia locale, ebbe l’occasione di conoscere una signora, Gigliola Calgaro, proveniente da Belluno, nel Veneto. La signora Gigliola era approdata a Pulfero per vedere i luoghi in cui suo nonno Achille aveva esercitato la funzione di capostazione proprio negli anni della Prima guerra mondiale e della cosiddetta rotta di Caporetto; desiderava quindi avere ulteriori informazioni storiche su quel periodo. Dallo scambio di notizie avvenuto tra lei e Specogna, proseguito anche a distanza nei mesi a seguire, è emerso che esisteva un quadernetto manoscritto, una sorta di breve diario, in cui la figlia di nonno Achille e zia di Gigliola – Maria – aveva riportato i ricordi di quando era bambina relativi agli anni 1910-1925. Una parte del diario risultava dedicata al periodo trascorso a Pulfero; nel quadernetto, Zia Maria aveva incollato anche alcune fotografie di famiglia risalenti a quel periodo. Si tratta di una testimonianza personale, semplice, basata appunto sui ricordi d’infanzia, ma che proprio per questo mantiene una sua toccante spontaneità. Il manoscritto di Zia Maria è stato trascritto dalla nipote Gigliola e confezionato artigianalmente. Questo “secondo originale” è stato donato a Giovanni Specogna, che ha voluto corredarlo con un testo di contestualizzazione storica degli eventi narrati con semplicità nel diario.
Anche alla luce della scarsità di testimonianze di prima mano riportate da chi viveva nelle Valli del Natisone durante la Prima guerra mondiale, il breve testo assume un sua indubbia importanza; inoltre, la piccola storia relativa alla premurosa realizzazione della copia manoscritta, aggiunge un tocco poetico sul piano umano: la signora Gigliola avrebbe potuto con maggior comodità fotocopiare l’originale.
Considerata la bellezza e spontaneità delle note riportate nel diario di Zia Maria, l’insolita vicenda di contorno che ha caratterizzato la scoperta del manoscritto con la successiva realizzazione della copia, nonché la puntualità delle notizie storiche di Giovanni Specogna che corredano il manoscritto, scritte peraltro con linguaggio piacevole alla lettura, abbiamo pensato di pubblicare, rispettando le caratteristiche dell’originale, questo singolare documento.
La pubblicazione in forma di fac-simile del diario, a nostro avviso consente di aggiungere all’interesse del testo anche un aspetto di ricercatezza squisitamente editoriale.
Una pubblicazione di questo tipo, inoltre, dà seguito all’attenzione che la nostra associazione ha sempre riservato alle testimonianze dirette trasmesse dalle persone che hanno partecipato in prima persona agli eventi, piccoli e grandi, delle Valli del Natisone.

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